Il teatro ha origini molto antiche, è una delle prime manifestazioni culturali dell’uomo e segna la nascita della letteratura. I popoli antichi, legavano il teatro al mito e al rito. Nella cultura occidentale, la storia del teatro inizia in Grecia e le rappresentazioni più importanti sono dedicate al dio Dioniso. La Grecia antica attraverso il teatro, la filosofia, la musica, il canto, la danza, i giochi olimpici (spirito agonale) e l’arte in genere, mette le radici a quella che oggi è diventata la cultura europea. Con l’integrazione della cultura latina con quella greca, nasce la nostra civiltà.
IL TEATRO GRECO
Gli studiosi della cultura greca indicano come primo testo teatrale l’Iliade di Omero. Nascono quasi contemporaneamente la tragedia e la commedia sebbene nel primo periodo fu data molta più importanza alla tragedia. La tragedia a differenza della commedia era molto sentita dal popolo greco, poiché narrava le storie degli dei ed degli eroi. Forte era il sentimento per l’amore della patria e la tragedia più che la commedia si prestava a diffonderlo. Pertanto, la tragedia, assume un carattere formativo e pedagogico. Il filosofo Aristotele nella sua “Poetica” fa risalire le prime testimonianze di letteratura drammatica al VI sec. a.C. ed in essa stabilisce anche i canoni da rispettare per scrivere tragedie. Questi canoni oggi sono conosciuti come unità aristoteliche ( luogo, tempo e azione ). Il genere teatrale fiorì in Grecia fra il VI e il V secolo a. C. e di questa produzione letteraria, sono giunti a noi, pochi frammenti dei tantissimi autori.Tra gli autori più importanti ci sono giunte opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide per la tragedia, invece come autori di commedie quelli di Aristofane ( commedia antica) e Menandro ( commedia nuova ). L’ingresso al teatro era gratuito, gli spettacoli erano sovvenzionati dai cittadini delle classi più agiate e dallo Stato.
ILTEATRO ROMANO
A Roma il teatro non ebbe la stessa importanza, per motivi storici e culturali, che ebbe in Grecia. La cultura latina si sviluppò molto più tardi ed iniziò ad assimilare, conoscere ed assorbire il mondo greco, quando venne a contatto con la Magna Grecia, e dopo la conquista della Grecia.Le prime manifestazioni teatrali erano di carattere religioso, ma ben presto assunsero carattere profano. Le forme originarie di commedia erano la FARSA e l’ATELLANA. Si sviluppò in seguito una forma di teatro più stabile, sul modello di quello greco nel III secolo a. C. Tra i tantissimi autori ricordiamo Plauto e Terenzio.Le commedie e le tragedie erano: FABULA TOGATA: commedia di ispirazione romana; FABULA PALLIATA commedia di ispirazione graca; FABULA PRAETEXTA: tragedia di ispirazione romana; FABULA COTHURNATA: tragedia di ispirazione greca.
IL MEDIOEVO
Dopo la caduta dell’Impero (476) gli spettacoli furono proibiti dalla Chiesa e il teatro scompare. Intorno all’anno 1000 si sviluppò il teatro sacro, che si svolgeva all’interno della Chiesa, durante la Settimana Santa per rappresentare la Passione. LA SACRA RAPPRESENTAZIONE ebbe forme analoghe in Francia, Spagna e Inghilterra. Contemporaneamente alle rappresentazioni sacre, nelle corti feudali, si sviluppano intrattenimenti laici e forme di teatro popolare.
IL RINASCIMENTO
La cultura umanistica portò alla scoperta del teatro classico, con il rispetto delle tre unità aristoteliche. Tornò un teatro laico e dotto. Le opere venivano rappresentate a corte prima in latino e poi in volgare. Tra un atto e l’altro si prese l’abitudine di inserire un intermezzo musicale- allegorico di argomento mitologico (origine del melodramma e del teatro d’opera). Nel corso del ‘400-‘500 fioriscono molti testi teatrali su imitazione di quelli antichi, per un teatro ristretto e di corte. Tra i maggiori autori ricordiamo: Ariosto, Tasso, Guerini, Machiavelli. Contemporaneamente ai testi di questi autori, si sviluppa una forma di teatro popolare e laica, itinerante: la COMMEDIA DELL’ARTE. La commedia dell’arte crea un teatro d’improvvisazione, dove gli attori non seguono un copione ma un canovaccio e usano delle maschere fisse. In questo secolo si costruiscono i primi teatri: Teatro Olimpico di Palladio a Vicenza (1579-80)
IL SEICENTO
Nel Seicento il teatro ebbe grande importanza e fiorì in tutta Europa. In Francia nacque e si consolidò il teatro classico fondato sul rispetto delle regole aristoteliche, tra i maggiori autori vanno ricordatiCorneille, Racine e Molière. In Inghilterra nacque il teatro elisabettiano e si ebbero autori di grande spessore come Marlowe, Shakespeare.In Spagna si sviluppò un teatro fondato sull’affermazione di valori etici, i massimi esponenti furono: Lope De Vega, Calderón De La Barca.In questo secolo si costruiscono i teatri prototipo di quelli europei: TEATRO DELLA FENICE (Venezia) e FARNESE di Parma (1618-19). (Le dimensioni sono aumentate per accogliere il vasto pubblico, c’è l’orchestra, la platea, l’arco scenico unico, il palcoscenico molto vasto, con argani e quinte mobili per le nuove esigenze della spettacolarità, ci sono i palchetti per contenere più pubblico: nasce il teatro ad alveare).
IL SETTECENTO
Nella prima metà del secolo prevale il gusto arcadico che, dal punto di vista teatrale, si concretizzò con il melodramma del Metastasio. Il clima illuministico fa sentire i suoi influssi anche sul gusto per lo spettacolo: c’è bisogno di maggior rigore, pulizia ed ordine. Il veneziano Carlo Goldoni si fa promotore di una vera e propria rivoluzione teatrale: sostituì gradualmente al teatro della “Commedia dell’arte” un teatro di carattere, con testo scritto (introduce di nuovo il Copione) e personaggi ben delineati psicologicamente. Ricerca la verosimiglianza delle storie e la semplicità del linguaggio. Alfieri è l’altra grande personalità teatrale del secolo. Spirito passionale, amante della libertà e dell’indipendenza, fu un preromantico per temperamento, ma un classico per il rigore dello stile delle sue tragedie (modello Seneca). Mise sulla scena lo scontro fra eroe e tiranno.
L’ OTTOCENTO
Il teatro europeo fu dominato dal dramma romantico in cui si esaltavano gli ideali dell’epoca, in particolare in Germania con Lessing, Schiller con i quali temi neoclassici, mitologici e romantici si intrecciano. In Inghilterra e in Francia si ha il dramma borghese, caratterizzato da temi domestici con poche pretese letterarie. In Italia Manzoni, con la Lettre à Monsieur Chauvet, si fa portavoce di un teatro più moderno. Egli rifiuta le due unità aristoteliche di tempo e luogo, in quanto limitanti la veridicità della vicenda e la creatività dell’autore; riscopre il valore educativo del teatro. Anche il coro trova una nuova funzione: spazio per commenti dell’autore. Verso la fine del secolo si ha l’influsso del naturalismo e del verismo con il teatro realista (Verga). In Germania, invece, Wagner, come reazione a tutto ciò, produce drammi mitici ed ideali.In Russia si apre la stagione del realismo con Nikolaj Gogol e Alexander Ostrovskij e, verso la fine del secolo XIX, con Lev Tolstoj e Maksim Gor’kij. Anche Cechov può essere considerato un continuatore della tendenza naturalistica, anche se evidenzia affinità con il Simbolismo.
IL NOVECENTO
Alla fine dell’800 il mondo della cultura e il teatro furono influenzati dai nuovi studi freudiani. Il norvegese Ibsen e lo svedese Strindberg sono considerati i fondatori del teatro contemporaneo. Trattano temi sociali, accurate analisi e caratteri individuali con forte introspezione. Il teatro del ‘900 ha come tema l’individuo e il suo io complesso e stratificato.Una novità del teatro novecentesco fu l’introduzione del regista. In Italia il Realismo approdò al senso del tragico di Luigi Pirandello. (Frammentazione della coscienza, relativismo, ricerca della distinzione fra verità e finzione). Bertolt Brecht elaborò una nuova teoria teatrale: egli rivendica il carattere di finzione del teatro, lo spettatore non deve immedesimarsi nelle vicende del dramma, ma, attraverso l’estraniazione, giungere alla piena consapevolezza di essere in presenza di una rappresentazione. (ciò contribuisce a far maturare nel pubblico una coscienza critica).In Francia negli anni ’50 si impose all’attenzione un gruppo di autori che criticavano ferocemente i valori borghesi: Jan-Paul Sartre, Albert Camus, Eugène Ionesco, Samuel Becket. Forme di realismo sociale si svilupparono in modi diversi in Germania con Peter Weiss, in Inghilterra con John Osborne, in U.S.A. con Tennessee Williams e Arthur Miller.In Italia ricordiamo oltre a Pirandello, Peppino De Filippo, Eduardo De Filippo, il premio Nobel Dario Fo, Eduardo Scarpetta, Luigi Rasi, Gilberto Govi.
Fonte: www.associazionepaideia.com