5 ottobre: auguri a tutti i docenti del mondo!!!

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19esima giornata mondiale dell’insegnante
5 ottobre: giornata mondiale dell'insegnante

Istituita dall’Unesco nel 1994, la Giornata mondiale dell’Insegnante si celebra ogni anno il 5 ottobre in oltre 100 Paesi, per segnalare a governi e opinione pubblica la necessità di valorizzare il ruolo dei docenti nel percorso di formazione ed educazione delle nuove generazioni. Purtroppo, la celebrazione passa per lo più sotto silenzio: non tutti i docenti la conoscono e sono poche le associazioni di categoria che nella circostanza organizzano incontri per far riflettere sul ruolo dei docenti nell’attuale società. […]

È un pensiero senz’altro condivisibile e condiviso. Sarebbe bello che, all’inizio dell’anno scolastico, alunni e insegnanti meditassero insieme su quel discorso, ripreso anche dal nostro presidente della Repubblica durante la manifestazione per l’inaugurazione dell’anno scolastico in corso. Nell’occasione Giorgio Napolitano, sostenendo l’importanza dell’istruzione per il bene del nostro Paese, ha sottolineato che “varie ricerche ci dicono che più di altri fattori conta l’apporto degli insegnanti. E quindi ci si deve impegnare a investire – in risorse e iniziative – come il Governo ha iniziato a fare, perché la già notevole professionalità dei nostri docenti si rafforzi. È giusto premiare il merito, incentivare chi lavora nella scuola a fare sempre meglio. Ma occorre anche che gli insegnanti più ricchi di talento siano generosi nel condividerlo. Infatti, si ottengono buoni insegnanti non solo con un’accurata formazione e con opportuni aggiornamenti, ma anche e molto promuovendo la trasmissione e lo scambio nella capacità di insegnare. Non bisogna mai smettere di imparare gli uni dagli altri, anche dai giovani, e scambiare quel che si è imparato. Sappiamo quante buone pratiche vanno spesso disperse”. Così pure, Maria Chiara Carrozza, ministro della Pubblica Istruzione, ha ribadito l’importanza del “lavoro quotidiano e silenzioso degli insegnanti che svolgono, con abnegazione e passione, un ruolo di rappresentanti dello Stato nelle frontiere della nostra società.”
In Italia l’insegnante, a volte, è disorientato per i continui cambiamenti legislativi cui è sottoposta la scuola e per il mutato contesto sociale in cui si ritrova ad operare e di cui essa stessa fa parte. […]
La scuola, tuttavia, non ha più bisogno di intenti, ma ha bisogno di provvedimenti che ridiano fiducia, entusiasmo e sicurezza all’insegnante fondamento della scuola, ovviamente insieme agli studenti e ai genitori. Occorre eliminare la piaga del precariato degli insegnanti che da troppi anni crea disservizi e discontinuità didattica nella scuola. E’ urgente finanziare un piano di formazione degli insegnanti, da attuare durante l’orario di servizio, non più lasciato a carico e all’iniziativa personale del docente. È pure fondamentale che il numero degli alunni per classe sia più contenuto onde consentire al docente di instaurare un vero dialogo educativo, fatto anche di ascolto e non solo centrato sull’apprendimento/insegnamento.
Per essere efficace ed al passo con i tempi, la scuola dovrebbe anche migliorare la sua dotazione tecnologica, peraltro attualmente differente nei diversi ordini di scuole ed aree del paese, anche in funzione di un adeguato inserimento degli alunni nel mondo del lavoro. Neppure va tralasciata la messa a norma e l’adeguata manutenzione degli edifici scolastici. Trattasi di alcuni dei problemi che affliggono la scuola e che, se risolti, le ridarebbero tutta la credibilità che merita.
L’AIMC e l’UCIIM, associazioni cattoliche professionali di maestri, professori e dirigenti scolastici, ritengono che tutto ciò sia indifferibile.

Teresa Lococciolo

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