Due emisferi più intelligenze

Posted by

Tante sensibilità mescolate per ragioni genetiche e ambientali

di Howard Gardner, Harward University, Bston University

Per un secolo in psicologia ha predominato la concezione delle intelligenza come un tutt’ uno, una singola capacità o un singolo tratto potenziale chiamato “G”, ovvero intelligenza generale – che si eredita ed è misurabile con un test.

Io contesto questa impostazione: le conoscenze ricavate da genetica, neurologia, psicologia, antropologia e dallo studio delle differenze individuali, sostengono piuttosto la teoria delle intelligenze multiple.
Secondo questa teoria, gli individui possiedono un insieme di capacità indipendenti: tra queste, la linguistica e la logico-matematica, misurabili con le classiche prove di intelligenza. Ma la lista comprende le intelligenze spaziali, musicali e corporeo-cinestetiche oltre a quella naturalistica, interpersonale e intrapersonale.
Gli esseri umani possiedono ciascuna di queste intelligenze, ma in ognuno sono mescolate (e si sviluppano) in misura differente per ragioni genetiche e di cultura, senza dimenticare l’influenza della famiglia.
Insomma è impossibile valutare le intelligenze con un test rapido. Le prove migliori sono quelle che testano un’intelligenza specifica: mettere un individuo in condizioni di trovare la strada in un territorio sconosciuto, per esempio, può aiutare a valutare quella spaziale.
Chiedergli di dirimere una questione serve per valutare quella interpersonale.

Ma la teoria delle intelligenze multiple non piace alla psicologia, scienza legata ai test rapidi. Viceversa, si accorda bene con le più recenti conoscenze neurologiche e non è in contrasto con i lavori dei biologi.
Piace anche al mondo del business, specie grazie agli studi di Daniel Goleman sull’intelligenza emozionale e sociale.

Articolo uscito su “La Stampa” del 18 luglio 2007

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *